Taiwan reprime le frodi cinesi per proteggere le relazioni commerciali con gli USA

Il governo intensifica gli sforzi per prevenire l'evasione tariffaria e mantenere la fiducia con gli Stati Uniti.
Taiwan reprime le frodi cinesi per proteggere le relazioni commerciali con gli USA

Taipei, 16 aprile – Il governo taiwanese sta prendendo provvedimenti decisi per combattere i tentativi cinesi di aggirare i dazi statunitensi, travisando l'origine delle merci e utilizzando Taiwan come punto di transito, secondo il Ministro degli Affari Economici Kuo Jyh-huei (郭智輝).

Parlando a un'audizione della Commissione Economica dello Yuan Legislativo, Kuo ha delineato la strategia completa del governo. Questa include l'imposizione di multe significative, fino a NT$3 milioni (US$92.245), alle aziende che violano le regole di origine.

Il Ministro Kuo ha sottolineato l'importanza di affrontare efficacemente la pratica del "transhipment" – la falsa rappresentazione dell'origine delle merci importate – per garantire la credibilità di Taiwan e il successo nelle negoziazioni in corso degli accordi commerciali con gli Stati Uniti.

Ribadendo le misure annunciate per la prima volta giovedì scorso, il governo intensificherà il monitoraggio delle importazioni, applicherà sanzioni più severe e intensificherà le indagini antidumping. I trasgressori dovranno affrontare multe sostanziali.

L'attenzione di queste misure è rivolta in particolare ai settori dei dispositivi di fissaggio e delle macchine utensili, dove i materiali vengono spesso importati dalla Cina per essere lavorati a Taiwan.

Ai sensi della Legge sul Commercio Estero, le aziende che falsamente etichettano il paese di origine dei loro prodotti potrebbero ricevere un avvertimento, affrontare sanzioni amministrative da NT$60.000 a NT$3 milioni, o persino la sospensione della loro attività.

Nei casi più gravi, le aziende potrebbero vedere revocata la loro registrazione di esportazione/importazione.

Per educare proattivamente le aziende sulle complessità delle regole di origine, il Ministero degli Affari Economici ha tenuto una riunione martedì, alla quale hanno partecipato oltre 600 rappresentanti dei settori dei macchinari, dell'elettronica, dei metalli e di altri settori.

Il Ministero delle Finanze, in uno sforzo parallelo, ha istituito una task force per rafforzare i controlli doganali, prevenendo l'uso improprio di Taiwan per la riesportazione di merci verso gli Stati Uniti ed evitando dazi più alti.

Il Ministero delle Finanze raccoglierà inoltre attivamente informazioni di intelligence nazionali e internazionali per identificare produttori e prodotti sospetti, impiegando l'analisi dei big data per scoprire modelli di violazione.

Inoltre, il governo sta valutando la possibilità di premiare gli informatori che denunciano le violazioni, come dichiarato dal Direttore Generale dell'Amministrazione Doganale Peng Ying-wei (彭英偉) durante la sessione legislativa.



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