Trump colpisce Taiwan con un dazio del 32%: Il vento del commercio si sposta?

Le nuove tariffe statunitensi segnalano potenziali tensioni commerciali, con un impatto sulle esportazioni taiwanesi.
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Washington, 2 aprile – In una mossa che ha scosso i mercati internazionali, l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato significativi “dazi reciproci” rivolti a diversi partner commerciali degli Stati Uniti. I dazi, progettati per rimodellare le dinamiche del commercio globale, includono una sostanziale tassa del 32 percento sui beni importati da Taiwan, che entrerà in vigore il 9 aprile.

Durante un discorso nel Rose Garden, Trump ha inizialmente dichiarato una tassa di base del 10% sulle importazioni da tutte le nazioni, in vigore dal 5 aprile. Tuttavia, la Casa Bianca ha successivamente chiarito che i paesi che presentano consistenti surplus commerciali con gli Stati Uniti sarebbero stati soggetti a dazi ancora più elevati. Questi dazi crescenti, a partire dal 9 aprile, includono Taiwan (32%), Cina (34%), Giappone (24%), Corea del Sud (25%), Vietnam (46%) e Thailandia (36%).

La Casa Bianca ha giustificato queste azioni come un mezzo per correggere le percepite “ingiustizie del commercio globale”, stimolare la produzione nazionale (“rimpatrio della produzione”) e favorire l'espansione economica per la popolazione americana. Tuttavia, importanti analisti economici hanno espresso preoccupazioni sul fatto che tali misure potrebbero precipitare una guerra commerciale globale, potenzialmente alimentando l'inflazione e causando notevoli disagi al flusso internazionale di beni e servizi.



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